«È una violazione della volontà popolare!»

Legge sul CO2: votate subito!

«È una violazione della volontà popolare!»

31 maggio 2021 agvs-upsa.ch – Il presidente centrale dell’UPSA, Urs Wernli, teme per il futuro maggiori oneri per il ramo dell’auto se verrà accettata la legge sul CO2, il che nella situazione attuale arriverebbe in un momento molto difficile. 
 
Cara, inutile, ingiusta 
Sul sito internet dell’UPSA trovate gli argomenti dell’UPSA che spiegano perché ci impegniamo contro questa legge, mentre su quello di cara-inutile-ingiusta.ch è presente una verifica dei fatti.

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rst. Signor Wernli, il voto sul CO2 è imminente. Quali pensieri la accompagnano riguardo a questa votazione?
Urs Wernli, Presidente centrale UPSA: La Svizzera è un bel Paese. Abbiamo un’elevata qualità di vita e un ambiente intatto. Dovremmo esserne felici. La revisione della legge sul CO2 comporta più burocrazia e costi più elevati. Dovremmo evitarlo.

Lo spieghi meglio.
L’obiettivo della legge è imporre nuovi comportamenti all’economia e alle persone per mezzo di divieti, prescrizioni e condizioni. Questo ci preoccupa.

Quale messaggio vuole trasmettere agli elettori per il voto?
Di andare a votare in ogni caso e di respingere la legge. Motivare amici e conoscenti a votare a nostro favore. 

Cosa non le piace di più della legge sul CO2?
In particolare, l’aumento dei prezzi del carburante fino a 12 centesimi a litro. È ingiusto e sproporzionato. Questo comporterà un maggiore onere per molte PMI e anche per i nostri soci, il che renderà ancora più difficile la già difficile situazione.

E cos’altro non le piace?
Inoltre, la revisione della legge sul CO2 non tiene conto della volontà popolare, perché gli elettori hanno deciso nella votazione del 12 febbraio 2017 di destinare le sanzioni di CO2 a carico degli importatori di automobili al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). Dopo poco più di quattro anni, tutto questo è acqua passata e non vale più. In futuro, la metà delle entrate sarà dirottata al fondo per il clima che dovrà essere istituito, il cui scopo è soggetto all’arbitrio, ai capricci e alle maggioranze del Parlamento. Questo è più che una sottovalutazione, è una chiara violazione della volontà popolare.

Cosa significa per il ramo dell’auto se la legge sul CO2 viene respinta alle urne?
In caso di respingimento, devono essere rapidamente affrontate questioni importanti quali la produzione di carburante sintetico da fonti energetiche rinnovabili, l’ulteriore ampliamento delle stazioni di ricarica elettrica, la promozione delle propulsioni alternative come i veicoli a gas e i programmi per l’efficienza energetica per il parco veicoli esistente, come il CheckEnergeticaAuto dell’UPSA. 

Il valore limite di CO2 è stato fissato a 118 grammi a chilometro dal 2021 e quindi anche le sanzioni. Chi dovrà accollarsi questi pagamenti?
Alla fine è il cliente che compra un veicolo più potente.

Le conseguenze negative del cambiamento climatico non devono essere minimizzate. Tuttavia, è anche incontestabile che la percentuale causata dalla Svizzera in tale ambito è inferiore all’1%. Allora perché questa isteria quasi patologica?
Da un lato, perché i media accusano costantemente le persone di essere in gran parte responsabili dell’evoluzione del clima e diffondono una sorta di atmosfera apocalittica. D’altra parte, la presentazione degli effetti drammatici del cambiamento climatico suscita paura.


Gli oppositori dell’oggetto in votazione sostengono che se la legge sul CO2 viene accettata, una famiglia di quattro persone dovrà sostenere costi aggiuntivi di 1000 franchi all’anno. Questa cifra si basa su calcoli seri?
Non ho fatto questi calcoli. Ma è indubbio che tutto diventerà più caro. Per esempio, l’Associazione svizzera dei proprietari fondiari (APF) calcola che, a causa dei risanamenti obbligatori, gli affitti per un appartamento di 100 m2 aumenteranno in media di 140 franchi al mese, secondo uno studio dell’Ufficio federale dell’energia (UFE).

L’orientamento della politica dei trasporti dell’UPSA cambierà a seconda del risultato del 13 giugno 2021?
No. L’UPSA è e rimane aperta all’innovazione, ma rigetta le misure che implicano unilateralmente ridistribuzione e non raggiungono alcun miglioramento.
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