Temi di politica dei trasporti

In quanto voce della ragione, l’UPSA si impegna nell’interesse dei suoi soci e per la mobilità individuale in Svizzera. Di seguito riportiamo un elenco di tutte le questioni di politica dei trasporti a livello federale che sono e saranno rilevanti per l’UPSA. L’elenco viene costantemente aggiornato.
 

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«Iniziativa per i ghiacciai»

Di cosa si tratta:
L’iniziativa presentata dall’Associazione svizzera per la protezione del clima chiede che a partire dal 2050 la Svizzera non emetta più gas a effetto serra di quanto possa assorbire mediante i depositi naturali e tecnici. In linea di principio, a partire da questa data in Svizzera non dovranno essere più immessi in commercio combustibili e carburanti fossili (ad es. olio, gas, benzina e gasolio). Sono possibili eccezioni per le applicazioni per le quali non esistono alternative tecniche.

Posizione dell’UPSA:
L’UPSA respinge l’iniziativa. Il saldo netto delle emissioni pari a zero coincide con gli obiettivi del Consiglio federale ma l’iniziativa si spinge troppo oltre. Il divieto totale delle energie fossili è esagerato, pericoloso e inutile. Ad esempio, allo stato attuale, non è ancora chiaro se nel 2050 saranno disponibili tecnologie sostitutive. Il trasporto aereo, per esempio, continuerà a dipendere dai carburanti fossili per molti anni ancora. Inoltre, la messa al bando di benzina e gasolio eliminerebbe dalle strade i veicoli d’epoca e, con essi, un importante bene culturale.
 

Legge sul CO₂

Di cosa si tratta:
La revisione totale della Legge sul CO2 è stata respinta dal popolo svizzero il 13 giugno 2021. Insieme a varie associazioni partner, l’UPSA si è impegnata contro questa legge costosa, inutile e ingiusta che prevedeva un aumento del prezzo della benzina e del gasolio fino a 12 centesimi al litro. Il Consiglio federale ha già dato a intendere che, nella nuova bozza, rinuncerà ad ulteriori supplementi artificiali sul prezzo dei carburanti.

Posizione dell’UPSA:
L’UPSA riconosce e sostiene gli sforzi volti a ridurre le emissioni nocive per il clima anche nel traffico stradale. Ma ci vuole una legge con meno divieti e più incentivi – sempre con l’obiettivo di promuovere l’innovazione nelle energie rinnovabili. Deve esserci una discussione obiettiva rispetto alle tecnologie.
 
Oltre al rapido potenziamento dell’infrastruttura pubblica di ricarica per i veicoli elettrici, l’UPSA chiede anche un sostegno mirato alle stazioni di ricarica private. Inoltre, la nuova Legge sul CO2 dovrebbe promuovere anche i distributori di idrogeno e gli investimenti nella produzione di carburanti sintetici, dato che anch’essi possono dare un contributo importante alla protezione del clima. Il tema dell’approvvigionamento elettrico deve essere assolutamente al centro di tutte le discussioni. La Confederazione prevede infatti una carenza prolungata di elettricità.
 
Anche senza la Legge sul CO2, l’UPSA sostiene una mobilità rispettosa del clima con diversi programmi per l’efficienza, come il «CheckEnergeticaAuto» in collaborazione con «SvizzeraEnergia», un programma dell’Ufficio federale dell’energia (UFE), e il «Programma di ottimizzazione pneumatici» (POP). Infatti, non solo le auto nuove possono e devono contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra, ma anche il parco veicoli esistente.
 

Limite di velocità (30 km/h)

Di cosa si tratta:
L’introduzione del limite di velocità a 30 km/h è di competenza dei Cantoni e dei Comuni. Negli scorsi anni alcune città sono passate ai fatti in questo ambito e hanno allestito zone (talvolta ampie) con un limite di velocità di 30 km/h.

Posizione dell’UPSA:
L’UPSA chiede di garantire il flusso del traffico sui principali assi di circolazione, motivo per cui respinge il limite di velocità a 30 km/h. Una riduzione forzata della velocità generale a 30 km/h sull’intera rete stradale interurbana rappresenterebbe un’ingerenza nella competenza dei Cantoni e dei Comuni, poiché tali strade non rientrano nella competenza della Confederazione. L’introduzione di un limite generale di velocità a 30 km/h renderebbe meno attraenti le strade principali e si prevede che una parte del traffico torni ad attraversare le zone residenziali, aumentando così la rumorosità e il rischio di incidenti in quelle aree. La riduzione della velocità massima generale a 30 km/h si applicherebbe a tutti i veicoli, compresi il trasporto su strada e quello pubblico. Per garantire l’accessibilità delle città sia al trasporto di merci che agli autobus, è importante mantenere la velocità massima generale a 50 km/h. Una riduzione della velocità di trasporto comporta costose perdite di tempo, che possono persino richiedere l’acquisto di veicoli aggiuntivi per garantire lo stesso servizio di trasporto.
 

Mobility pricing

Di cosa si tratta:
L’obiettivo del mobility pricing è quello di orientare il comportamento della popolazione in fatto di mobilità su strada e su rotaia applicando tasse. Queste tasse possono variare nel corso della giornata. Possono essere più elevate nelle ore di punta e più basse al di fuori di esse. L’obiettivo è creare una verità dei costi nel traffico sulla base di «pay as you use».

Posizione dell’UPSA:
L’UPSA è disposta a discutere del mobility pricing a condizione che vengano rispettati integralmente i principi quadro definiti dalla Confederazione stessa (pay as you use, compensazione, effetti distributivi e organizzazione sociale, intermodalità, struttura modulare, protezione dei dati e trasparenza). L’UPSA respinge un sistema di prezzi unilaterale, come ad esempio il road pricing. Non deve essere introdotto un sistema che si concentri unilateralmente sul traffico motorizzato individuale. Inoltre deve trattarsi di un sistema consolidato in tutta la Confederazione, perché solo in questo modo è possibile garantire la necessaria trasparenza. E deve essere garantita la neutralità fiscale. In altre parole, i costi generati dal mobility pricing non devono aggiungersi alle imposte esistenti. Nel prossimo futuro il mobility pricing non modificherà i compiti dei garagisti. Non è ancora possibile prevedere con esattezza quali saranno gli effetti sulle sue attività in caso di introduzione definitiva del mobility pricing.
 

Finanziamento delle strade

Di cosa si tratta:
L’infrastruttura stradale svizzera è di fondamentale importanza per l’economia e la società. L’80% dei chilometri-persona viene percorso su strada. Ma il traffico è in continuo aumento. Solo dal 1990 è raddoppiato. E un’ulteriore crescita è prevista in linea con l’aumento della popolazione. Gran parte di questa infrastruttura è stata costruita negli anni ’70 e ’80. Di conseguenza, la necessità di risanamento è elevata. A ciò si aggiungono ampliamenti e lavori di potenziamento urgentemente necessari per mantenere efficiente la rete.

Posizione dell’UPSA:
La libertà di scelta dei mezzi di trasporto non viene contrapposta alla libertà di scelta dei vettori. Messa a disposizione dell’infrastruttura mediante ampliamenti mirati o riduzioni mirate del carico. Eliminare le strozzature di capacità principalmente mediante un potenziamento dell’infrastruttura di trasporto in linea con la domanda. Sfruttare le innovazioni tecnologiche per migliorare l’efficienza.
 

Decarbonizzazione dei trasporti su strada

Di cosa si tratta:
Con l’obiettivo di raggiungere la neutralità in termini di CO2 entro il 2050, oltre all’economia si intende decarbonizzare sempre più anche il traffico stradale. È vero che dal 1990 le emissioni di CO2 generate dalla circolazione stradale mostrano una tendenza al ribasso, ma per raggiungere gli obiettivi occorrere ridurre drasticamente le emissioni del traffico stradale.

Posizione dell’UPSA:
Nella decarbonizzazione del traffico stradale occorre garantire l’obiettività rispetto alle tecnologie. A seconda del tipo di applicazione, è importante trovare la soluzione di propulsione ideale e svilupparla ulteriormente. Le innovazioni non devono essere ostacolate da un’attenzione unilaterale a una data forma di propulsione. È poco utile discutere di tecnologie «buone» o «cattive».
 

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