«Giornata dei garagisti svizzeri»
«Sostegno e rigore sono la chiave del successo»
24 ottobre 2016 agvs-upsa.ch – Il 28 novembre 2016, secondo ogni previsione, Jürg Stahl sarà eletto presidente del Consiglio nazionale diventando quindi il primo cittadino svizzero. In questa funzione il consigliere nazionale dell'UDC parlerà anche alla «Giornata dei garagisti svizzeri 2017» prevista per il 17 gennaio 2017. Cosa suggerisce Stahl alle imprese e quale è la sua posizione rispetto alla mobilità elettrica.
Signor Stahl, la «Giornata dei garagisti svizzeri 2017» 2017 si svolgerà all'insegna dello slogan «Il garagista – Imprenditore con un futuro». Ma quali sono le sfide principali per gli imprenditori in Svizzera?
Jürg Stahl: A mio avviso, gli imprenditori non si devono preoccupare troppo di cose sulle quali non possono influire, ma devono concentrarsi piuttosto sulla propria azienda e sui relativi clienti. In fin dei conti è delle imprese la responsabilità di mantenere il benessere in Svizzera al livello elevato che noi tutti conosciamo. In questo modo siamo riusciti a fronteggiare molto meglio le crisi, di cui vediamo le tracce tutt'intorno a noi. Le imprese sono ben consapevoli di questa loro responsabilità e hanno a cuore anche la situazione dei posti di lavoro. Grande importanza viene attribuita anche alla formazione.
Secondo le imprese, quali sono le principali urgenze?
Attualmente vi sono insicurezze in seguito alla Brexit e all'attuazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa. In questi settori le imprese chiedono più certezze. Ritengo tuttavia che soprattutto le PMI non debbano lasciarsi intimorire. Grazie alla loro flessibilità imprenditoriale, negli ultimi 30-40 anni hanno superato sempre brillantemente sfide difficili.
Che consigli si sente di dare alle imprese che vogliono avere gli strumenti giusti per affrontare il futuro?
Devono mantenere l'impegno di oggi. Occorre tenersi stretti i collaboratori che s'impegnano con motivazione ed entusiasmo. Nel mondo odierno, in cui i media e la tecnologia la fanno da padrone, si tende spesso e volentieri a dimenticare i fattori soft. Tuttavia, molto è frutto dell'entusiasmo e della passione. La chiave del successo è un buon mix di sostegno e rigore.
Che cambiamenti ha riscontrato negli ultimi anni nelle condizioni quadro?
C'è stata sicuramente un'intensità di regolamentazioni superiore alla media. Da una società della fiducia, siamo diventati una società della diffidenza. Molti collaboratori hanno paura di commettere errori. La politica ha compreso che non può continuare a imporre sempre più regole. Tuttavia, non è così semplice cambiare la situazione; gli ingranaggi della politica si muovono lentamente. Dobbiamo lasciar lavorare i settori che funzionano bene.
Una sfida dell'epoca attuale è la digitalizzazione. Qual è la sua posizione in merito?
La mia risposta analogica è che continuo a leggere libri e a trascorrere il mio tempo con la famiglia e gli amici. Ma naturalmente non si può semplicemente opporsi ai tempi che cambiano. Per i giovani il cambiamento avviene in modo normale e automatico, durante la loro crescita. Io appartengo alla “generazione della Golf” e la disponibilità ad accettare questi trend tarda ad arrivare. Le innovazioni sono anche sempre un'opportunità se non si sacrificano alla leggera elementi finora considerati fondamentali.
Un politico di lunga esperienza come lei conosce bene la situazione e sa capire quali cambiamenti saranno presenti nel prossimo ordine del giorno parlamentare.
Ci sono sempre iniziative e gruppi di lavoro che portano avanti la digitalizzazione. Solitamente però i settori e le imprese sono più rapidi ed efficienti della Confederazione. Dal mio punto di vista, è importante che sia data priorità agli interessi dei clienti, delle imprese e dei relativi collaboratori.
In Norvegia e in Germania sono in corso accesi dibattiti sul divieto del motore a combustione e sul sovvenzionamento statale delle auto elettriche. Qual è la sua posizione sul dibattito in merito alla mobilità elettrica nel nostro Paese? A suo avviso, quanto preme il Parlamento svizzero su questo tasto?
Devo premettere che sono il classico patito della tecnologia. All'epoca dei primi cellulari, me ne sono procurato subito uno e sono stato tra i primi parlamentari a possedere un proprio sito web. Da bambino sono stato il primo nel quartiere ad avere lo skateboard... anche questa è una forma di mobilità. In linea di massima il progresso tecnico raggiunge sempre la società. Per questo seguo lo sviluppo con molta serenità. Prima o poi arriverà una buona tecnologia in grado di rimpiazzare il motore a combustione. Una chiave del successo svizzero è anche quella di non seguire subito ogni tendenza.